‘WePesaro’
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‘WePesaro’ il nuovo city brand, Ricci: «C’è dentro la passione della nostra gente»
‘WePesaro’ il nuovo city brand, Ricci: «C’è dentro la passione della nostra gente»
«Il marchio? Lega cuore e comunità. E sarà modulato sui punti
di forza della città»
L’incipit è il cuore rosso rovesciato, stilizzato nella
lettera iniziale. La genesi risiede nel concetto di comunità: quel ‘noi’
collettivo, da «veicolare verso l’esterno e da fare vivere all’interno. Con la
passione che contraddistingue chi è di qui». Insomma, «Pesaro siamo noi», per la
brand identity che mira alla fidelizzazione. Seguendo il paradigma: «Chi non
comunica rischia di non esistere. Vale per il turismo e per l’economia». Ma il
nuovo marchio della città, svelato oggi dal sindaco a Palazzo Gradari, pur
mantenendo la base modulerà con forme diverse, secondo le applicazioni.
Variazioni sul tema che, nella metafora, libereranno i punti di forza della
città, in termini di appeal. «Dentro il cuore inseriremo l’immagine di Rossini,
se si parlerà di musica. O un pallone, se si vorrà promuovere lo sport. E ancora
la bicipolitana, per valorizzare l’area del benessere; Tonino Benelli per le
moto, il lungomare; il San Bartolo così via».
‘WePesaro’. Intrecci nel disegno univoco: «E’
solo un pezzo della nostra strategia, partiamo oggi, il lavoro durerà mesi. Ma
vogliamo farci trovare pronti per la prossima estate. Stiamo facendo sul serio –
spiega Matteo Ricci, affiancato da Daniele Vimini ed Enzo Belloni, dopo la
musica di Mario Mariani e l’action painting di Giuliano Del Sorbo, sulle note
dell’ouverture del Guglielmo Tell -. La partecipazione di oggi dimostra che la
città ci crede. Rimarremo sempre legati alla manifattura, la innoveremo. Ma sul
turismo dobbiamo spingere, per aumentare i punti di Pil nel settore. E creare
posti di lavoro». Di qui, la necessità di sciogliere un nodo: «Abbiamo un
problema di riconoscibilità. Serve un’identità digitale, se si scrive Pesaro su
Google regna la confusione. Va creato un filo conduttore, anche e soprattutto
sul web. Il city brand è uno strumento: può piacere o no, ma intanto è un
inizio. Che parte da noi e dalla nostra passione. E serve ad accendere i
riflettori, per uscire dal provincialismo. Dobbiamo raccontare chi siamo, la
nostra storia. Possiamo dire molto».
Strategia. Cristiano Andreani, ad di The
Garage Creative Studio svela il progetto. Nato da parole chiave: «Difficile
sintetizzare, ma abbiamo analizzato il target, per creare asset ad hoc. La
sfida? Associare un marchio forte all’identità, per rafforzare il senso di
appartenenza. Il city brand si fa in città, a scuola, nelle attività, sul web.
Il cittadino è il principale promotore della realtà locale. Possiamo diventare
un wellness playground, un posto dove si sta bene. Abbiamo le carte in regola.
Il marchio #WePesaro è un work in progress. Ma da oggi tutti possono utilizzarlo
per web, eventi, arredo urbano, media, cartellonistica. Andremo avanti».