Pensieri di una candela...Karl Leisner
"Adesso mi avete accesa e guardate la mia luce.
Vi rallegrate davanti alla mia luce e al calore che vi dono.
E io sono gioiosa che posso bruciare per voi.
Se non fosse così sarei magari da una parte in un vecchio cartone
– invano – inutile.
Acquisto senso solo perché brucio.
Ma più brucio più divento corta.
So che ci sono sempre solo due modi per me:
rimanere nel cartone – intoccato,
dimenticata, al buio...
Oppure brucio e divento più corta,
dono tutto ciò che ho a favore della luce e del calore.
In questo modo induco la mia stessa fine.
Eppure ritengo più bello e sensato di poter donare qualcosa,
piutosto di dimorare fredda e al buio nel cartone...
Vedete così succede anche con la gente!
Se vi ritirate, rimanete soli –
tutto rimane freddo e vuoto.
Se invece andate verso la gente,
regalando il vostro calore e amore,
allora la vostra vita otterrà senso.
Perciò dovete donare qualcosa di voi stessi,
un po della vostra gioia, della vostra cordialità,
del vostro sorriso e forse anche della vostra tristezza.
Penso che solo chi si dona diventa più ricco,
e che soltanto chi rende felice il prossimo sarà felice.
Credo che in molti c'è il buio
perché temono di essere luce per gli altri.
Una sola luce che brucia è più preziosa
che tutto il buio del mondo.
Allora lasciatevi donare un po' di coraggio,
da una minuscola piccola candela".
Fonte: Karl Leisner, tradotto per voi dal tedesco
Rees (Germania), 28 febbraio 1915 – Planegg
(Monaco), 12 agosto 1945
Karl Leisner fu ordinato sacerdote nel lager di Dachau da
un altro prigioniero, il vescovo di Clermont-Ferrand, Gabriel Piguet. Il campo
era stato appena liberato dagli americani. Ma la gioia durò pochi mesi. Minato
nel fisico, morì trentenne il 12 agosto del 1945. Era nato a Kleve, in Renania
e, dopo l’impegno nella gioventù cattolica, era entrato nel seminario di
Münster, diocesi guidata dal cardinale Clement August von Galen, fiero
oppositore di Hitler. Leisner era stato internato per aver espresso a una
persona il rammarico per il fallimento di un attentato al Führer. E' beato dal
1996. (Avvenire)
Martirologio Romano: In
località Planegg vicino a Monaco di Baviera, beato Carlo Leisner, sacerdote e
martire, che, ancora diacono, fu deportato in un carcere per la sua pubblica
professione di fede e l’assiduo servizio reso alle anime e, ordinato sacerdote
nel campo di prigionia di Dachau, tornato in libertà, morì per le torture patite
durante la detenzione.
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Autore: Antonio Borrelli