Terrorismo: Renzi, problema e' dentro nostre città




















(AGI) - Roma, 26 mar. - "L'Italia ha scelto una strada: per ogni euro investito in sicurezza, un euro investito in cultura. Per ogni euro investito in polizia, un euro nelle nostre periferie. Credo che questo serva anche all'Europa". Cosi' il premier Matteo renzi, nella sua E news, dopo l'attentato di Bruxelles.
 "Per mesi ci hanno spiegato di essere terrorizzati dalle minacce esterne. E poi ci siamo resi conto - qualcuno di noi lo diceva da tempo - che il vero problema e' dentro le nostre citta', in un radicalismo nichilista che spesso prende in ostaggio l nuove generazioni. Le periferie europee e talvolta le prigioni europee diventano il luogo dove giovani vite vengono attratte da una prospettiva esistenziale folle e autodistruttiva: il controllo sul territorio va fatto anche li'. Con le camionette dell'esercito, certo. Ma anche con i maestri elementari. Con l'illuminazione e le forze di polizia, ovvio. Ma anche con il volontariato e il terzo settore. E' una sfida difficile, durera' mesi, forse anni", osserva.
 "Ma l'Italia dei nostri nonni ha attraversato la notte del fascismo, l'Italia dei nostri genitori ha superato il brigatismo e il terrorismo interno, l'Italia di quando eravamo studenti liceali e' stata piu' forte delle bombe della mafia. Supereremo anche questa e mi conforta leggere tante vostre lettere, belle (tra le altre vi segnalo qui una di Jacopo, qui una di Nicholas). A condizione di restare noi stessi. Di non farci piegare dalla superficialita', dalla demagogia, dal semplicismo vuoto e becero di chi punta a prendere voti anche sulle disgrazie. Dopo vicende come queste compito di chi guida un Paese e' cercare di tenere tutti uniti, indipendentemente dalle singole idee politiche. Verra' la campagna elettorale e ciascuno dira' la sua. Ma quando c'e' una vicenda come quella di Bruxelles, prima di tutto vengono la sicurezza nazionale e i valori condivisi di una comunita'", spiega.
da www.agi.it










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