Gli effetti dello zucchero sul cervello

 Troppi dolci causano depressione, danni alla memoria e demenza senile (FOTO)


Missing bite of donut and jam. | Image by Catherine MacBride via Getty Images


Anche se non c'è da preoccuparsi dell'assunzione di piccole quantità di zucchero, alcuni di noi ne consumano semplicemente troppo. Le sostanze dolcificanti - chiamate anche glucosio, fruttosio, melata e sciroppo di mais - si trovano nel 75% dei cibi confezionati presenti nei nostri supermercati. E nonostante l'Organizzazione Mondiale della Sanità raccomandi di fare in modo che solo il 5% delle calorie assimilate quotidianamente provenga dagli zuccheri, la tipica dieta americana vede il 13% delle calorie assunte ogni giorno provenire dai dolcificanti.
"Molti americani ingeriscono circa 5 volte la quantità di zuccheri che dovrebbero consumare" ha raccontato al Washington Post Natasa Janicic-Kahric, professoressa associata di medicina presso il Georgetown University Hospital.
Quando una persona ingerisce degli zuccheri questi attivano le papille gustative sulla lingua, proprio come fa qualsiasi alimento. In seguito i segnali sono inviati al cervello, attivando i meccanismi propri della "ricompensa" e causando la produzione di ormoni associati a sensazioni di benessere, come la dopamina.
"Gli zuccheri scavalcano i meccanismi di ricompensa del cervello" ha spiegato il neuroscienziato Jordan Gaines Lewis. Ma mentre stimolare la sensazione di ricompensa cerebrale con una barretta di cioccolata ogni tanto è innocuo, quando questi meccanismi vengono attivati troppo spesso e troppo di frequente iniziano i veri problemi.
"Attivare questi sistemi di ricompensa in maniera incontrollata provoca una serie di sfortunate conseguenze - perdita di controllo, desiderio incontrollabile di assumere sostanze zuccherine e l'incremento della tolleranza verso gli zuccheri stessi" spiega la ricercatrice Nicole Avena.
Infatti gli studi hanno rilevato che il cervello dei bambini sovrappeso reagisce diversamente quando assaggiano degli zuccheri, riflettendo un'elevata "risposta-ricompensa". I dati quindi suggeriscono che i circuiti cerebrali di questi bambini potrebbero averli preparati ad un'intera vita di "desiderio di zuccheri".
Danneggia la memoria e la capacità d'apprendimento
Uno studio del 2012 condotto dai ricercatori dell'UCLA su delle cavie da laboratorio ha scoperto che una dieta ricca di fruttosio (che è semplicemente un altro modo di indicare degli zuccheri) danneggia la memoria e l'apprendimento letteralmente rallentando il cervello. I ricercatori hanno scoperto che i topi che avevano abusato di fruttosio avevano un'attività delle sinapsi cerebrali danneggiata: la comunicazione tra i neuroni era molto più difficoltosa.
Il consumare massicce dosi di zuccheri ha causato lo sviluppo nelle cavie di una resistenza all'insulina - un ormone che controlla i livelli di zucchero nel sangue e regola anche le funzioni delle cellule cerebrali. L'insulina rafforza le connessioni sinaptiche tra i neuroni, aiutandoli a comunicare meglio e di conseguenza ricordare più facilmente. Di conseguenza il calo di insulina causato dall'assunzione eccessiva di zuccheri danneggia le capacità cognitive.
"L'insulina è importante per l'organismo poiché regola gli zuccheri presenti nel sangue, ma potrebbe avere delle funzioni molto diverse nel cervello" - ha commentato il Dr. Fernando Gomez-Pinilla, ricercatore capo della ricerca condotta dalla UCLA - "La nostra ricerca ha dimostrato che l'assunzione di grandi quantità di fruttosio danneggia il cervello ed anche il corpo. Si tratta di un rapporto che prima ci era sconosciuto".
Può causare ansia e depressione o contribuirne al rafforzamento
Se avete mai sperimentato un crollo della glicemia, allora sapete che i picchi alti e bassi nel livello di zucchero presente nel sangue possono far provare sintomi come l'irritabilità, i repentini cambi d'umore, il cervello annebbiato e la spossatezza. Questo perché mangiare una ciambella cosparsa di zucchero o bere una bibita zuccherata causano un incremento dei livelli di zucchero del sangue, seguiti da un calo. Quando il livello di zucchero nel sangue crolla inevitabilmente ci si può sentire ansiosi, lunatici o depressi.
Alimenti ricchi di zucchero e carboidrati possono anche interferire col funzionamento dei neurotrasmettitori che ci aiutano a stabilizzare il nostro umore. Ingerire zuccheri stimola il rilascio di un neurotrasmettitore i cui effetti migliorano l'umore, la serotonina. Attivare costantemente la produzione di questa sostanza può esaurirne le limitate riserve di cui il nostro organismo dispone, provocando sintomi che possono contribuire alla depressione: è quanto sostiene il Dr. Datis Kharrazian, esperto di medicina funzionale e autore del libro Why Isn't My Brain Working?.
Livelli cronici di zucchero troppo alti nel sangue sono stati anche collegati alle infiammazioni cerebrali. E come suggerito da diverse ricerche le neuroinfiammazioni potrebbero essere una delle cause della depressione.
Gli adolescenti potrebbero inoltre essere particolarmente vulnerabili agli effetti degli zuccheri sull'umore. Un recente studio condotto su cavie in fase di sviluppo, condotto dai ricercatori della Scuola di Medicina della Emory University, ha scoperto che una dieta ricca di zuccheri contribuisce a depressione e comportamenti ansiosi.
Degli studi hanno inoltre rilevato che le persone che seguono una dieta americana standard, ricca di cibi elaborati - che tipicamente contiene una grossa quantità di grassi saturi, zuccheri e sale - rischiano maggiormente di cadere in depressione rispetto a coloro che seguono una dieta più salutare.
È un fattore di rischio in rapporto alla demenza e ai declini cognitivi collegati all'età
Una serie crescente di ricerche suggeriscono che una dieta ricca di zuccheri potrebbe essere uno dei fattori che incrementano il rischio di essere affetti da Alzheimer. Una studio del 2013 condotto dal Dr. Medha Munshi, intervistato dal New York Times, ha scoperto che la resistenza all'insulina e gli alti livelli di glucosio presenti nel sangue - entrambi tratti caratteristici di chi soffre di diabete - sono collegati con lo sviluppo di disordini neurodegenerativi come l'Alzheimer. Come racconta Munshi "gli studi dimostrano che il cervello è uno degli organi maggiormente danneggiati dagli alti livelli di zucchero nel sangue".
Alcuni ricercatori, infatti, si riferiscono all'Alzheimer come "Diabete di tipo 3" - suggerendo che la dieta abbia un peso maggiore di quanto si sospettasse in precedenza per quanto riguarda il rischio individuale di contrarre questa malattia.

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