Contrassegno, assicurazione e multe: le novità



Il 18 ottobre è scaduto l'obbligo di esibire il contrassegno assicurativo sul parabrezza. Cosa deve fare ora l'automobilista?


Il 18 ottobre è stata una data epocale per le abitudini degli automobilisti: è infatti scaduto ufficialmente l’obbligo legale di esporre il contrassegno sulla propria macchina. Ma cosa accade ora? Cosa si deve fare per evitare brutte sorprese con assicurazioni e vigili?
Innanzitutto bisogna sottolineare che la possibilità di non esporre il contrassegno che attesta il pagamento della polizza non esonera l’automobilista né dall’assicurare la propria macchina né dal circolare senza avere a bordo il certificato di assicurazione, ovvero il documento che dimostra che l’auto è regolarmente coperta da assicurazione. Lo stesso documento è infatti necessario sia per lo scambio di informazioni in caso di incidente che in caso di viaggio all’estero. Dal canto loro, gli automobilisti potranno continuare a controllare in tempo reale lo stato di attivazione della propria RC auto andando sul portale dell’automobilista del Ministero dei Trasporti e inserendo la targa della propria autovettura.
Le differenze principali emergeranno invece per quanto riguarda il controllo della copertura assicurativa. Inzialmente verrà fatto attraverso blocchi stradali ma con la progressiva omologazione dei dispositivi di rilevazione a distanza come i vari Autovelox, Tutor, telecamere Ztl e telepass, il controllo stesso potrà essere effettuato automaticamente. Il numero di targa rilevato verrà infatti confrontato con il database dell’Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici e a questo punto, una volta accertata la mancanza di copertura assicurativa, la documentazione prodotta verrà girata alla polizia o ai vigili che la notificheranno all’automobilista. Toccherà poi a quest’ultimo presentare la documentazione relativa all’assicurazione entro il termine fissato, pena una multa multa variabile dagli 848 ai 3393 euro e il sequestro della macchina.
In Italia si contano almeno 3 milioni e mezzo di veicoli non assicurati. In media l’8 per cento (il 13 nelle regioni del Sud) mentre in Europa la quota non supera il 4. L’ex ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi aveva parlato addirittura di 4 milioni di mezzi ‘fuorilegge’.

Diverso è il discorso dell’attestato di rischio, il documento che riporta la classe di merito dell’assicurato e il numero di incidenti intervenuti negli ultimi anni. Secondo il nuovo Codice delle Assicurazioni, ora la consegna dello stesso non è più cartacea ma avviene per via telematica al contraente così come agli altri avente diritto, ad esempio il proprietario della macchina. In questo caso non è necessario portarlo con sé e per consultarlo basterà registrarsi e accedere online all’area cliente dei vari siti assicurativi, dove sarà disponibili 30 giorni prima della scadenza. Chi vuole, in ogni caso, può richiederne una copia cartacea, senza che sia comunque necessario portarlo con sé in macchina.
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