Provincia, il concorso con l''aiutino'

Il caso

Aperto processo contro due funzionari: «Rivelate le tracce a 15 precari»
di ro.da.
Un concorso pubblico (Foto Frascatore)
Un concorso pubblico (Foto Frascatore)

Pesaro, 21 giugno 2012 - 
IL CONCORSO ERA pubblico, e di conseguenza i risultati dovevano essere imparziali. Invece un concorrente era stato informato dai dirigenti dell’ufficio formazione della Provincia sugli argomenti trattati nella prova scritta e in quella orale che sarebbe iniziata il giorno dopo, ed esattamente il 27 novembre 2007. Il suggerimento però non ha prodotto effetti: il concorrente non superò il concorso. Tutti gli altri precari della Provincia che aspiravano ad essere stabilizzati (erano 14) ce l’hanno fatta. L’escluso però non ha accettato l’esito finale, ed ha presentato un esposto alla procura della Repubblica dicendo di esser stato informato sui temi del concorso così come, sospetta il denunciante, fossero stati informati tutti gli altri colleghi di concorso. A finire sotto processo per rivelazione di segreto d’ufficio Augusta Compagnucci, ex dirigente del servizio formazione professionale della Provincia e il capufficio Donatella Barazzoni, accusate di aver rivelato al concorrente Pierluigi Useli gli argomenti su cui si sarebbe basato il concorso. Per dimostrare ciò che diceva, il concorrente ha registrato le conversazioni avute con la dirigente e la funzionaria. Ieri, davanti al tribunale di Pesaro, è stato incaricato un perito fonico per «sbobinare» quelle registrazioni e mettere a disposizione delle parti la trascrizione di quelle parole.

ERA STATO fatto quel concorso pubblico per trasformare dei precari in dipendenti, e il principio fondamentale su cui si basava la prova è che i concorrenti non fossero informati sugli specifici argomenti. Secondo il racconto invece di Pierluigi Useli, il 26 novembre 2007, ossia il giorno prima della prova scritta, la dirigente Augusta Compagnucci «mi invitò nel suo ufficio per dettarmi “degli argomenti” dicendomi di non parlarne con nessuno. Nel pomeriggio dello stesso giorno la funzionaria Barazzoni mi “ospitò” nella sua macchina per mostrarmi dei fogli che contenevano degli argomenti, invitandomi a prendere gli appunti che volevo e dicendomi che d’altra parte il bando era stato fatto per noi precari. Ai fini del superamento del concorso non ho mai chiesto alcun aiuto e di nessun genere a Compagnucci e Barazzoni, le quali spontaneamente mi hanno indicato “degli argomenti”. Io non ho superato il concorso. Successivamente dopo lo svolgimento di tutte e due le prove scritte dei due bandi (fissate una per il 27 novembre ed una per il 30 novembre 2007) la Compagnucci mi chiamò in ufficio in Largo Moro rimproverandomi del mio mancato superamento delle due prove scritte. Poi mi riferiva che aveva incaricato delle ragazze che partecipavano come me, affinché mi dicessero di darmi da fare per la seconda prova (poi ugualmente fallita ndr). Colloqui da me registrati e consegnati alla Procura». Per la difesa (avvocati Lucio Monaco e Maria Rosaria Panesi) si è trattato di «una semplice indicazione di argomenti da approfondire per quei dipendenti precari che avevano diritto alla stabilizzazione dopo anni di lavoro. Ma come si è visto, la commissione esaminatrice non ha fatto sconti a nessuno». La Provincia è parte lesa ma ha deciso di non costituirsi parte civile. Il processo è stato aggiornato all’11 ottobre prossimo.

ro.da.

da 
http://www.ilrestodelcarlino.it/pesaro/cronaca/2012/06/21

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