Indimenticabile Romy


Romy Schneider – Ricordi di una stella del cinema

Filmrolle 
(© dpa - Report)

Il 29 maggio ricorre il trentesimo anniversario della morte dell’attrice Romy Schneider. A tanti anni dalla sua scomparsa ancora non smette di affascinare i tedeschi, ed è considerata una delle poche star del cinema tedesco. La sua vita privata ha sempre interessato molto la cronaca rosa. Numerosi fotografi hanno celebrato il suo carismatico fascino.
Nel 1953 apparve per la prima volta sul grande schermo in un film intitolato “Quando sboccia la serenella bianca”. Il grande successo venne poi nel 1955 nel ruolo dell’imperatrice d’Austria “Sissi”. Anche i due film seguenti riscossero grande successo. In tutto il mondo la trilogia di Sissi venne proiettata e vista da più di 25 milioni di persone.
La grande fama si trasformò però presto in un peso per Romy Schneider, che si sentiva oppressa, e inquadrata in un ruolo. Per questo nel 1957 girò la commedia “Montpi (Un amore a Parigi)” con Helmut Käutner– un primo tentativo di sfuggire alla pressione delle attese.
Una mostra a Bonn fa ora vedere i costumi originali della star con manifesti, documenti, estratti da film, oggetti personali e numerose foto poco conosciute. Su queste ultime si vede la giovane attrice a fianco della madre a New York nel gennaio 1958. Magda Schneider era anche lei attrice e cercava di interferire nella carriera della figlia e di trarne qualche vantaggio.
Nel 1958 Romy Schneider andò a Parigi, per girare a fianco di Alain Delon il film “Christine”. L’incontro fu fatale: i due diventarono una coppia. Il legame non fu benvisto in Germania, soprattutto perché la Schneider aveva rinunciato a girare un quarto film di Sissi per fare carriera in Francia trasferendosi a Parigi. La stampa tedesca la criticò.
L’attrice divenne velocemente un’icona del cinema europeo. Negli anni 60 collaborò con i più importanti registi del cinema internazionale. Con Orson Welles girò “Il Processo”, Otto Preminger le diede un ruolo ne “Il cardinale” e per Luchino Visconti recitò nel “Boccaccio 70”.
Negli anni 60 ebbe grande successo anche in Francia, fece breccia nel cuore dei francesi, e girò diversi film con Michel Piccoli.
Dal 1969 al 1978 col regista francese Claude Sautet girò ben cinque film, tra cui i successi “Le cose della vita”, “La ragazza e il commissario” e “Cesare e Rosalie”. Nel 1972 la Schneider interpretò per un’ultima volta “Sissi” nel film “Ludovico II” di Luchino Visconti. Questa pellicola ha poco in comune con gli altri film sdolcinati della serie, l’epopea di Visconti racconta il dramma dell’ infelice re bavarese. Romy Schneider, cresciuta in questo ruolo, dimostrò di essere una grande attrice.
Nella seconda parte della sua carriera Romy Schneider non recitò quasi mai in Germania, eccezion fatta per “Foto di gruppo con una signora” tratto dal romanzo di Heinrich Böll.
Dalla seconda metà degli anni 70 la Schneider comparve sempre più spesso sui giornali di gossip per la rottura dei suoi matrimoni e fidanzamenti, alcol e abuso di farmaci ebbero un ruolo sempre più rilevante nella sua vita. E anche con il cinema aveva sempre meno successo.
Nonostante la vita privata travagliata e l’insuccesso di alcuni film, Romy Schneider è una delle poche star a livello mondiale del cinema tedesco. È stata una grandissima attrice dal notevole carisma e capace di interpretare vari ruoli.
La mostra “Romy Schneider” presso la Bundeskunsthalle a Bonn (5 aprile – 24 giugno) offre ai visitatori l’opportunità di dare uno sguardo alla carriera della grande attrice. Nell’ambito di rassegne legate alla mostra vengono mostrati anche diversi suoi film. E una cosa è certa: i tedeschi da molto tempo si sono ormai riconciliati con la “loro” Romy.

Fonte: Deutsche-Welle
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